[ SCUOLA DI VITA O VITA DA SCUOLA ]
In Inghilterra, a metà degli anni '30 del secolo scorso, c'era una bambina di 7 anni che faceva disperare i propri insegnanti e genitori.
In classe era sempre distratta, consegnava i compiti in ritardo creando disordine e disturbo agli altri studenti. Oggi sarebbe diagnosticata di ADHD, ma allora non avevamo ancora dato un nome a questo genere di comportamento.
Quindi la direzione didattica consigliò alla famiglia di farla visitare da uno specialista.
La madre passò più di mezz'ora a raccontare al medico i problemi scolastici della figlia e lei se ne stava lì al suo fianco, seduta, manifestando progressivamente segnali di nervosismo.
Lo specialista la guardò poi le si rivolse dicendo: "ora io e la tua mamma abbiamo bisogno di parlare da soli per qualche minuto. Resta pure qui, non ci metteremo molto."
E prima di uscire accese la radio che era sulla sua scrivania, dalla quale iniziò ad uscire una musichetta qualunque.
Usciti, si mise a guardare la bambina di nascosto insieme alla madre e le fece notare come, un po' alla volta, la piccola si fosse prima alzata, poi aveva iniziato a muoversi al ritmo della musica.
Guardò la madre e le disse: "sua figlia non è malata, non ha bisogno di una cura. Lei è una ballerina. La porti ad una scuola di danza..."
Quella bambina iniziò a studiare danza, attività che le permise di andare meglio a scuola e di renderla felice.
Diventò una grande ballerina, tanto da finire al Royal Ballet di Londra dove conobbe Andrew Lloyd Webber. Per lui lasciò l'accademia e creò una sua compagnia, con la quale realizzò le coreografie di "Phantom of the Opera" e di "Cats", diventando celebre in tutto il mondo (e multi-milionaria).
Pensate che perdita per l'umanità, se quello specialista le avesse semplicemente ordinato dei calmanti.
Non sopprimete i talenti dei bambini.
Non esistono materie più importanti di altre.
Lo sono solo perché è la società che ha creato il sistema scolastico che lo vuole, per creare persone destinate ad usare lo studio per fare certi lavori, ma non per essere felici.
Ricordatevi di Gillian Lynn.
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